Quante volte la musica m'afferra come un mare!
Alla pallida stella
sotto un arco di bruma o nell'etere immenso
volgo la vela;
proteso il petto in avanti, come tela
gonfi i polmoni,
scalo dei flutti l'ispida catena
che la notte mi vela.
Ogni passione sento in me vibrare
d'una nave che soffre;
il vento propizio, la convulsa tempesta
sul precipizio enorme
mi cullano. Altre volte bonaccia, vasto specchio
del mio tormento...
chi imita, zoppicando, lo storpio che volava!
Il Poeta è come lui, principe delle nubi che sta con l'uragano
e ride degli arcieri;
esule in terra fra gli scherni,
impediscono che cammini sulle ali di Gigante
Baudelaire
nella foto: Simo (Asdrubale) e marmellata
che guanciotte da mordicchiare............mhhhhhh
RispondiElimina